Diritti e Bisogni dei Bambini
SCALETTA
25 NOVEMBRE ‘12
“GIORNATA MONDIALE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA:
Diritti e Bisogni dei Bambini”
Proiezione di alcune pellicole tratte dalla raccolta filmografica di
ALL THE INVISBLE CHILDREN sul tema dei Diritti dei bambini
16,30 : PRESENTAZIONE DELL’INIZIATIVA DELL’ASSESSORE GIACINTA CORIALE
INTRODUZIONE DELLE PELLICOLE DI “ALL THE INVISIBLE CHILDREN” (2006) –
con STEFANIA CAVALLO , Sociologa e saggista
16,45: “PER OGNI BAMBINO” VIDEO UNICEF ( Durata 6’ 12”)
16,50 ca: “BILU E JOAO” di Katia Lund (15 ‘ca)
17 ,05 ca: “CIRO” di Stefano Veneruso (15 ‘ca)
17,20 ca: “SONG SONG & LITTLE CAT” di John Woo (15 ‘ca)
17,35 ca: IL DISCORSO DEL MAESTRO RICHET ALLA SUA CLASSE (tratto dal film di F. Truffaut “GLI ANNI
IN TASCA “) (7 ‘ ca)
18 ca : CONCLUSIONI E SALUTI FINALI
La durata complessiva della proiezione è di 1 ora .
“ I bambini sono bambini sempre: ovunque e comunque! ”
Si inizia con una presentazione sul senso della Giornata , quindi con una breve premessa istituzionale UNICEF sulla Convenzione dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza del 1989 e uno sguardo un po’ globale e ampio ai bambini di tutto il pianeta per sottolineare l’importanza del riconoscimento dei bisogni e dei principali diritti a fondamento della tutela , crescita e futuro per tutta l’infanzia e adolescenza .
Seguono le brevi visioni filmiche tratte dall’opera “ALL THE INVISIBLE CHILDREN” (2006) .
“Cinema” e “Solidarietà” s’intrecciano nell’opera . È una finestra aperta su realtà e luoghi che non siamo abituati a vedere. Sostenuto dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, questo film a episodi, scritto a sette mani, è un impegno contro la violenza ai minori nel mondo e, in modo particolare, contro l’infanzia negata e rubata in ogni continente. Sette registi: Medhi Charef, Emir Kusturica, Spike Lee, Katia Lund, Jordan Scott, Ridley Scott, Stefano Veneruso e John Woo, raccontano sette storie ambientate nei propri Paesi d’origine (Algeria, Bosnia, Stati Uniti, Brasile, Gran Bretagna, Italia, Cina).
Sette episodi per mostrare , attraverso prospettive diverse, un comune denominatore: la condizione di degrado, indifferenza e privazioni in cui molto spesso sono costretti a vivere i bambini. Bambini e adolescenti poveri, sfruttati e privati dei loro diritti fondamentali. Bambini che vivono, soffrono, muoiono. Bambini vittime di un mondo che sembra non volerli e non vederli. Bambini che reagiscono nell’unico modo a loro possibile: si adattano.
All the invisible children è un film necessario per capire questo grido di aiuto, richiamando ognuno di noi all’impegno di rendere migliore la loro vita di tutti i giorni. Rendere visibile gli invisibili. Un film da vedere per ricordare.
In particolare sono state scelte tre brevi pellicole, delle vere perle di poesia , quelle che in maniera più delicata narrano il vissuto di bambini da latitudini diverse , ma accomunati da uno stesso sentimento quello di poter essere ascoltati e di poter continuare a sperare per un presente ed un futuro migliore.
“BILU E JOAO” di Katia Lund : Quarto episodio , Katia Lund ambienta a San Paolo una giornata della vita di Bilu e Joao, due bambini che cercano di sopravvivere in questa grande città. È la storia toccante e purtroppo comune di molte metropoli dove agiatezza e miseria s’incontrano ogni giorno sulle strade della quotidianità (Brasile).
“CIRO” di Stefano Veneruso : Sesto episodio , Stefano Veneruso ci mostra Ciro, piccolo ladro di un quartiere napoletano, che impegna in una giostra i soldi guadagnati con il furto di un Rolex (Italia).
“SONG SONG & LITTLE CAT” di John Woo : Settimo episodio, John Woo si affida alla favola per far incontrare a Shanghai le vite parallele di due bambine, la povera orfana Little Cat e la ricca e infelice Song Song (Cina).
Infine, un’ultima breve visione ed ulteriore perla filmica , da non perdere :
“IL DISCORSO DEL MAESTRO RICHET ALLA SUA CLASSE “ (tratto dal film di F. Truffaut “GLI ANNI
IN TASCA “) .
Si chiude l’incontro con un finale quasi a sorpresa per ascoltare un adulto , il maestro Richet
tratto dal bel film di Truffaut e con uno spunto di ulteriore riflessione rivolta ai genitori . attraverso una citazione/provocazione per illustrare lucidamente e più in profondità il punto di vista dei bambini:
“Un adulto infelice può ricominciare la vita altrove, può ripartire da zero, un bambino infelice nemmeno lo pensa: sa di essere infelice ma non può dare un nome a questa infelicità. Soprattutto dentro di lui non può mettere in discussione i genitori o gli adulti che lo fanno soffrire: un bambino infelice si sente sempre colpevole..” ; questo discorso del maestro Richet alla classe, prima di congedare i suoi alunni per le vacanze estive , resta a mio avviso una grande lezione educativa del cinema europeo , che fa pensare ad una “figura di maestro” un po’ idealizzata anche ai nostri giorni , in un momento storico attuale in cui il dibattito sulla scuola e sull’educazione dei nostri ragazzi balza agli onori della cronaca sempre sul filo dell’emergenza.
Quando il cinema e i grandi registi, come Truffaut, raccontano storie , attraverso la narrazione autentica dei protagonisti e all’interno di una stessa cornice tematica come quella dei disagi del mondo dell’infanzia e degli adolescenza, offrono a tutti noi una grande opportunità di riflessione e di comprensione per nulla scontate .
THE END