Nota doverosa aggiornata al 23 maggio 2019 :
Penso che i Comitati debbano fare i Comitati (vd. ad esempio a Basiano il Comitato No Fusione) , nel momento in cui decidono di entrare nell’arena politica in qualche modo perdono di credibilità e rischiano di tradire la propria origine che si definisce apolitica e indipendente, appunto sino a prova contraria !
In questi casi poi non si capisce più chi strumentalizza e chi invece viene strumentalizzato in una sorta di “balletto” un po’ stucchevole e piuttosto esplicito con le forze politiche più gettonate del momento , al di là di ogni immaginabile ingenuità.
Mi spiace molto che sia capitato con questa causa inglobata da una lista civica, supportata da forze politiche di destra, che si presenta per le imminenti elezioni comunali di Basiano.
Ovviamente prendo le distanze da questa decisione arbitraria, che non mi rappresenta nella maniera più assoluta, e da questa lista.
Stefania Cavallo
Assemblea pubblica NO FUSIONE , 14/04/2018
Fonte della foto : http://lamartesana.it/politica/referendum-basiano-masate-no/
Apertura del Dr. Maurizio Fogli , Presidente del Comitato del NO ed ex Assessore ai Servizi Sociali di Basiano , segue primo intervento della sociologa Dott.ssa Stefania Cavallo (il mio) e secondo intervento del Dr Paolo Moretti , ex-Sindaco di Basiano , infine gli interventi dal pubblico .
Il mio discorso vuole lanciare questo appello finale:
“Se non vi siete trovati bene con la vostra amministrazione , se avete avuto problemi che non hanno ricevuto ascolto nel luogo che era deputato a trovare soluzioni o alternative , non bisogna continuare ad aiutare chi oggi vuole la Fusione , con premesse/promesse inesistenti. Ne riparleremo con idee nuove, col sociale, con iniziative e misure attente alle persone . Grazie per l’attenzione”. Stefania Cavallo
I° Intervento : “Fusione” vuol dire incontro con l’altro. Questo è uno sguardo al cambiamento che va costruito nella quotidianità”
Ecco di seguito il mio intervento integrale :
Testimone del NO :
IL MIO NO CONVINTO ALLA FUSIONE DI BASIANO CON MASATE
Bisogna saper indagare i tessuti sociali delle comunità che abitiamo,
chi le amministra e conoscere le relazioni tra le persone
“Fusione” vuol dire incontro con l’altro. Questo è uno sguardo al cambiamento che va costruito nella quotidianità
Questo mio intervento parte da un’esperienza autobiografica e vuole raccontare con lenti di tipo social-sociologico il mio NO alla Fusione delle nostre due comunità.
Le mie argomentazioni vanno al di là dei numeri , seppur importanti , perché parlo di “tessuto sociale” e di comunità , di persone e non esistono scelte politiche che esulino dal considerare “le persone” , le ricadute sociali e locali in termini di benefici che gli stessi cittadini possano avere.
Intanto, vorrei ricordare che i “NO aiutano a crescere” come cita il noto pedagogista americano Asha Philips , col suo best-seller, e non è una narrazione di regole e ricette su come si fa a dire di NO, mentre i “PERCHE’ ?” , cioè il porsi degli interrogativi , aiutano a capire e ad indagare meglio l’esistente per poter fare delle scelte più consapevoli .
Ora vorrei sottolineare anche che ognuno ha un suo percorso personale ed è giusto ricordarlo, al di là di “parole” e “giudizi” a volte frettolosi di chi tende a generalizzare e confonde diversi piani e soprattutto perde di vista la dimensione umana, cioè le “persone” .
Ecco il mio contributo non può prescindere dal considerare “le persone” , quindi cosa voglia dire abitare nelle nostre comunità da diversi anni, come la sottoscritta.
Abito a Basiano dal 1980 e non mi sono mai tirata indietro quando bisognava darsi da fare per attivare iniziative che potessero creare momenti aggregativi , come quelli anche legati a temi di importante sensibilizzazione culturale e sociale.
Sono tra chi può dire, con un certo orgoglio, di aver collaborato un po’ con tutti , sia a Basiano, sia a Masate , al di là delle posizioni partitiche opposte e dei vari personalismi , posso dire di aver sempre fatto dei bei pezzi di strada con persone di elevato spessore civile, umano e di buon senso, su questioni importanti, come ad esempio il tema del “lavoro” nei momenti di crisi economica del nostro territorio.
Arrivavo da Milano, con la mia famiglia, e non ci è voluto molto a capire che tra Masate e Basiano , così come tra le due parrocchie e fuor di metafora , c’era già e c’è sempre stata una contrapposizione tra “campanili”.
Ho vissuto , come tutti, il passaggio all’Unione dei servizi tra i due comuni e le contrapposizioni storiche e personali, anche tra alcuni esponenti di una stessa realtà partitica , dei due comuni diversi, contrapposizioni che hanno continuato a protrarsi sino all’oggi.
E arriviamo all’oggi.
Oggi queste due comunità esprimono la realtà della scelta per la Fusione , un processo piuttosto lungo che di fatto coronerebbe un “matrimonio” che da un punto di vista amministrativo creerebbe un unico Comune e tutto diventerebbe UNO , quasi a ricordare qualcosa di “divino” , “Uno e indivisibile”.
Nonostante ciò a Basiano si è creato un agguerrito “Comitato del NO alla Fusione” e questo da un punto di vista sociologico mi fa pensare al fatto del PERCHE’ si dica NO alla Fusione, se c’è stata condivisione nella comunicazione tra Amministrazioni e i cittadini? Come mai nelle comunità in cui c’è coinvolgimento nel processo comunicazionale Ente-Cittadini invece non si creano comitati contrapposti?
Guardando i documenti e alcune tabelle fornite e recuperabili sul sito, dallo studio dell’ANCI, si può cogliere che le voci corrispondenti alle casse di Masate in termini di risorse economiche introitate sono sempre più basse di quelle di Basiano e allora c’è da chiedersi come mai? Come mai un comune come Masate non riesca a recuperare i suoi tributi dagli abitanti e perché sia sulla bocca di tutti che Masate si trovi in crisi economica , quindi veda come una manna la Fusione con Basiano ?
Ritengo che un conto sia potersi permettere il lusso di contestare per ideologia o per spocchia personale , un conto sia dissentire perché si è stati informati, coinvolti e “tirati per la giacchetta” da fatti , persone e situazioni precise e difficilmente opinabili.
Ho avuto modo di vivere di persona, un’esperienza molto negativa a Masate , ancora imbarazzante il rievocarla, con la chiusura del circolo ACLI e ancora oggi mi chiedo come possano una comunità e un’amministrazione, che non intervengono per salvare e tutelare pezzi della propria storia, nel riuscire culturalmente a fare un salto così , come una Fusione con un’altra comunità ? Come fa una comunità così , come Masate, a estendere il proprio sguardo all’adiacente comunità , se cancella “senza se e senza ma” realtà in cui le persone, di ogni età, si incontravano e passavano del tempo della loro vita, per scambiare momenti lieti , di condivisione di uguali interessi e svago in cui riconoscersi ?
Che siano le sole sviste verificatosi nell’ambito di questa comunità?
Ad esempio, ricordo che sarebbero dovuti arrivare a Masate finanziamenti privati ( della Moratti ecc.) per risistemare il campo sportivo, l’asilo parrocchiale e la struttura in cui risiedeva il circolo ACLI……. ma che ne è stato?
Che credibilità sul piano della storia legata alla capacità di socializzazione può portare in dote , una realtà come Masate per Basiano? Ma potrei chiedermi lo stesso di Basiano per Masate.
“Fusione tra più comunità” implica un processo di partecipazione attiva dei cittadini, il “farsi comunità” è qualcosa che si pratica e nasce dalla frequentazione di spazi comuni intergenerazionali in cui le persone possano riconoscersi e scambiare esperienze. Fusione vuol dire incontro con l’altro .
Credo di non dire nulla di nuovo se accenno al fatto che esistono due Associazioni dei pensionati, in ciascun comune, che di norma organizzano separatamente , da quando sono nate, il pranzo di Ferragosto e quello di Natale.
In sintesi, dal punto di vista ideale ma anche più razionale, sarebbe stupido non essere favorevoli alla Fusione tra due o più comunità , come ho già detto altre volte, ma è evidente che si tratti di un’affermazione solo provocatoria , per quanto mi riguarda, perché non lo può decidere un Ente dall’alto, magari per sistemare i propri conti, per illudere e illuderci che i tanti soldi che arriveranno per questa operazione sistemeranno tutto e creeranno comunità più virtuose , perché non funziona così!
Perché è qualcosa che si decide dal basso e cioè lo decidono i cittadini e saranno i cittadini a pronunciarsi a riguardo il prossimo 22 aprile.
In discussione , per quanto mi riguarda, è la messa in opera di un “processo non collettivo di partecipazione” , in cui i cittadini avrebbero potuto essere veramente parte attiva di decisioni importanti del cambiamento che li riguarda da vicino . Cosa che non è avvenuta.
Ora , i tempi sono pronti perché i cittadini possano fare la differenza.
A votare a questo Referendum , senza quorum necessario di partecipazione, saranno gli stessi cittadini, di Basiano e di Masate, che conoscono bene le proprie comunità, e mi auguro abbiano memoria delle promesse non mantenute e magari non ancora realizzate da parte di questi amministratori e in questi anni mi auguro abbiano imparato a prendere le misure , abbiano conosciuto meglio questi amministratori, rispetto a ciò che potevano fare e purtroppo non hanno voluto fare per oculata strategia, peggio se per non-curanza, peggio ancora se per indifferenza e oblio di quel sentimento del “farsi comunità” del quale magari amano “bearsi” , in maniera funzionale , ma che poi non sanno realizzare concretamente , in maniera autentica, per “n” motivi , e preferisco lasciare a tutti voi decidere se si tratti di incompetenza politica e/o di scarsa sensibilità umana e sociale.
“La cultura è ciò che ci permette di riconoscerci gli uni negli altri “ cita il noto giurista costituzionalista Gustavo Zagrebelsky.
La cultura serve a renderci conto di dove siamo , così come da dove veniamo e dove andiamo , no? Comprendere e comprenderci , non come fatto individuale ma collettivo .
Che posto ha la cultura nella vita di una società? La cultura fa sì che molte persone che non si conoscono di fatto però si riconoscono come partecipi in qualcosa di comune , ad esempio nel patrimonio artistico o nel patrimonio locale ecc. .
Cultura vuol dire esercizio della democrazia.
Stefania Cavallo
14 aprile 2018
II° Intervento del Dottor Paolo Moretti , ex-sindaco di Basiano 2009-2014
Riflessioni su Dati estratti dallo Studio per la fusione dei Comuni di Basiano e Masate (ANCI) http://www.unione.basianomasate.mi.it
Confronto vuol dire esercizio della democrazia!
Quello su cui bisogna riflettere a livello politico è il senso di responsabilità sulle conseguenze delle azioni che i dirigenti politici fanno, bisogna concentrarsi su questo.
Nel 2016, dissi che ero per la “fusione”, era ovviamente una provocazione e lo si evince da tutto il pezzo che ho scritto all’epoca (https://www.facebook.com/groups/209869342550182/permalink/602830539920725/), inoltre non ero né amministratore politico in comune, né esponente della minoranza ed ero uscita di scena, dopo aver perso le lezioni amministrative del 2014 con la mia “mitica” lista civica.
Da sempre, sono molto sensibile alla questione “culturale” che calza molto bene in tema di quali siano le premesse per un reale processo di “condivisione” di eventuali cambiamenti proposti ai cittadini :
“La cultura è ciò che ci permette di riconoscerci gli uni negli altri “ cita Gustavo Zagrebelsy.
Qui il senso è che la Cultura serve a renderci conto di dove siamo , così come da dove veniamo e dove andiamo. Comprendere e comprenderci , non come fatto individuale ma collettivo .
Quale la sfida culturale e del welfare sociale per la nostra comunità ?
La cultura fa sì che molte persone che non si conoscono di fatto però si riconoscano come partecipi in qualcosa di comune , ad esempio nel patrimonio locale , così come in una mutualità di valori sociali condivisi.
Nell’idea di “Fusione” che ci vogliono far credere già realizzata, domandiamoci anche : “Che posto ha la cultura , il lavoro, la società , i diritti civili , i nuovi bisogni di socialità , l’ambiente e la tutela di tutto questo ?”
Ho accennato all’Associazione EMA Pesciolino Rosso di Papà Gianpietro che molto sta facendo per i nostri giovani e adolescenti insieme a Carolina Bocca (trovate un mio contributo sempre su questo blog:https://stefaniacavallo.wordpress.com/2018/03/31/soffia-forte-il-vento-nel-cuore-di-mio-figlio-carolina-bocca/)
Stefania Cavallo
14 aprile 2018