Ciao Luigi Brambillaschi e Roberto Malanca . di Stefania Cavallo
14 settembre 2012
Ciao Luigi Brambillaschi e Roberto Malanca,
Come già anticipato vi ringrazio per lo spazio che mi avete dato in questi mesi e che credo di aver occupato dignitosamente , cercando di dare il mio sostegno alla lotta Jabil ma anche ad altri “lavoratori senza lavoro ” che lo chiedevano .
Il mio sguardo per la mia formazione , come sapete, deve essere il più ampio possibile e non può essere limitato da logiche parziali , magari di natura politica o personalistica e da chi cerca facili trampolini esclusivi per se stesso (non vorrei fare nomi ……scusatemi), ma che se fosse a fin di bene ….forse ci sta anche, senza fare sempre i finti “moralisti, no?
Dico questo anche come persona completamente autonoma , quale sono , senza tessere di partito nè velleità personalistiche o individualistiche .
Chi mi ha dato dell’individualista , o lo pensa semplicemente, evidentemente non sa ciò che dice o pensa , visto che se lo fossi sarei un’ individualista un pò “anomala” dal momento che è da anni che sono su questo territorio a fare battaglie per le persone e le giuste cause ( mentre altre persone magari , ai tempi, stavano tranquilli a farsi i cavoli loro !) , spesso in autofinanziamento o con “risicati” contributi comunali ecc., ed è da anni che “ascolto” queste persone a titolo volontario e gratuito e chi mi conosce bene ve lo può confermare . D’altra parte nel mio libro Lavoratori Acrobati mi sono messa dolorosamente a nudo su questi temi .
Un’ altra precisazione riguarda i miei libri , in quanto preciso che li ho venduti solo a prezzo di costo e molti li ho regalati perchè credo fortemente nel messaggio che comunicano e che cerco di dare a chi vive la condizione di “senza più lavoro” per superare le difficoltà esistenziali di questa crisi in questo preciso momento storico .
Anche nel presentare i miei libri mi sono sempre organizzata con una personale promozione e con mie iniziative , senza voler mai approfittare di situazioni e sempre utilizzando spazi per i quali mi è stato richiesto di esserci per dare agli incontri anche una valenza culturale , con uno sguardo più aperto , umanistico e interdisciplinare .
Ora però sento la necessità di volgere il mio contributo su altre questioni , per dare un supporto concreto col progetto dei gruppi di auto-mutuo aiuto per chi non ha più il lavoro o semplicemente vuole confrontarsi con persone che vivono la sua stessa condizione , e sta arrivando già qualche adesione .
Come già anticipato all’incontro di Cassano di venerdì scorso ribadisco , con totale autonomia, la mia piena disponibilità ad avviare questa attività presso spazi istituzionali concessi a titolo gratuito .
Per l’occasione ci sarà la possibilità , ancora da sviluppare, di creare dei laboratori “formativi” ,gratuiti , per chi non ha più il lavoro , mirati a fornire momenti di supporto umanistico e culturale per superare questa crisi .
Il mio approccio di lavoro è interdisciplinare e aperto all’utilizzo di tutti i linguaggi narrativi diversi , come letteratura , cinema e teatro , infatti ho realizzato tempo fa una filmografia su separazione e divorzio , in tema di conflitti familiari e Diritti dei bambini , un lavoro che spesso porto in giro nei miei incontri formativi rivolti ai genitori e non solo .
I recenti contatti con un regista teatrale milanese potrebbero portare a sviluppare interventi innovativi mirati a questi temi e ad un’elaborazione degli stessi attraverso la narrazione teatrale e laboratori ad hoc perchè il teatro , come il cinema, può avere anche una missione culturale e terapeutica, come nei tempi antichi , quando la gente si riuniva per vedere una tragedia e accresceva la conoscenza , imparava a vivere meglio.
Da settimana prossima avvierò un ulteriore spazio su Facebook per questi progetti tra loro correlati .
Gli amministratori presenti alla serata a Cassano credo si riuniranno presto e magari mi comunicheranno gli eventuali sviluppi sulle loro azioni concrete da condividere e comunicare in maniera virtuosa sul territorio e aspetto anche che diano uno spazio ( o “mi concedano uno spazio “, ma anche no, se credono di poter avere la “loro” persona che come “facilitatore ” della comunicazione possa svolgere questo ruolo iniziale ed “ancillare” ) per queste attività per i lavoratori “senza lavoro” , anche solo da avviare e facendole gestire poi dagli stessi lavoratori in piena autonomia .
Mi sembra di avervi detto un pò tutto.
Grazie e “buona lotta” a tutti voi , Stefania
392/1316509
http://www.stefaniacavallo.wordpress.com
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